La storia.
Nell'antica Roma, la cultura più "vicina" a noi, era un demone di fisionomia maschile che si sedeva su coloro che cercavano tranquillamente di dormire, soprattutto donne, con le quali talvolta avevano un rapporto sessuale. Tali esseri si trovano rappresentati con un berretto in testa, che spesso abbandonavano mentre folleggiavano, e se lo trovavi i tesori nascosti si presentavano a te.
Nel Medioevo, la figura degli incubi rimane intatta, anzi diventa molto più malvagia. Da un solo demone che raffigura l'incubo, si creano due diversi esseri: i Succubi e gli Incubi. I primi sono diavoli con le sembianze femminili che "giacciono" con gli uomini per poter prelevare il "seme della procreazione", che in seguito viene indotto, sempre attraverso atti sessuali, all'interno della donna grazie agli Incubi. La leggenda vuole che da tali unioni siano nati personaggi dal calibro di Alessandro Magno, Romolo e Remo, Shakespeare e Lutero.
La buona notizia.
Adesso, però, grazie a uno studio intrapreso dall'American Academy of Sleep Medicine anche se gli incubi ci rovinano il sonno, ci fanno piangere, urlare, questi hanno dei benefici e dei vantaggi perché sono «un modo del subconscio di elaborare alcune emozioni; ci aiutano a classificare e filtrare alcune informazioni ricevute durante la veglia», come illustra la terapista Shannon McFarlin a mic.com.
E continua McFarlin:«l'incubo sopravviene in casi di ansia. I temi sono spesso ricorrenti e simili, ovvero ci si sente esposti a pericoli e giudizi, impreparati e indifesi. Tuttavia, le persone ansiose vorrebbero, almeno di notte, dormire sonni sereni. Ma è un circolo vizioso: lo stress della giornata colpisce i nostri sogni e gli incubi che ne derivano rendono il giorno seguente più faticoso».
Gli incubi, inoltre, sono utili alla salute mentale. Per il dottor Rosalind Cartwright, specialista in disturbi del sonno, fanno bene soprattutto per esprimere e sfogare le emozioni negative. Tale definizione spiega la motivazione per cui gli incubi "evaporano" appena appare la risoluzione di problemi, dubbi e paure.
La teoria viene appoggiata dallo psicologo Ian Wallace: «Li creiamo inconsciamente per aiutarci a risolvere i problemi che popolano la nostra vita reale. L'incubo sarebbe un segnale positivo che avverte il suo creatore che è in grado di uscire dalle difficoltà».
Infatti sono le persone creative che hanno più incubi perché sono più attratte dalla propria immaginazione, e le donne soprattutto, che sognano in modo più vivido e intenso.
Altre buone notizie:
-Gli incubi raramente sono premonitori, quindi non preoccupiamoci troppo.
-Molto spesso siamo noi stessi che ce li procuriamo a causa di giochi, serie tv, immagini e storie tipo
Creepypasta ( facile da trovare su Creepypasta wiki Italia ) come questa :
"Ti svegli. Sei tutto sudato, rannicchiato nelle coperte del tuo letto. Hai appena fatto un incubo. Ti sembra ancora di sentire il rantolio cavernoso della creatura appena sognata. Un momento. I tuoi occhi si abituano alla macabra oscurità della camera da letto, e ti pare di scorgere una figura nell' angolo. È in piedi, ti fissa con i suoi occhi piccoli, gialli e vuoti. Le sue orbite sono l' unica fonte di luce nella tua buia stanza.
La Cosa è immobile. Eppur ti turba, anche se non pare avere un' aria particolarmente minacciosa. Però è inquietante, molto inquietante. Sembra una telecamera di forma apparentemente umanoide, messa lì apposta solo per spiare i tuoi movimenti notturni. Vi state fissando da minuti ormai, quando accade qualcosa: la creatura lascia la postazione per muoversi in avanti con uno scatto improvviso. Per lo shock, ora sei tu quello immobile. Dopodiché l' essere, approfittando della tua impotenza, allunga un arto anteriore, mostrando lunghi artigli. Vuoi urlare, ma dalla tua bocca esce solo un verso strozzato. Ti incide dei tagli sul petto, da cui il sangue sgorga copioso. Sta per farti un altro taglio sul cranio. Ti svegli urlando. Era tutto un incubo. Vai in bagno per sciacquarti la faccia. Una visione agghiacciante appare sullo specchio: dei grossi tagli ti sfregiano il petto sanguinante.
Ti svegli.
Ti tocchi il viso e i chiedi "Sono ancora in un incubo?".
Sei confuso.
Ti svegli.
Sai che non ti sveglierai più. Sei incastonato in un limbo infinito. Tutto si ripete. Non ne uscirai più.
Ti svegli..."
E adesso una veloce spiegazione:
Go to sleep...
Jamileth Acosta.


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