martedì 8 marzo 2016

Un nuovo caso di doping

Un nuovo scandalo ha scosso recentemente il mondo dello sport, riguarda il tristemente diffuso tema del doping, questa volta si tratta della 29enne russa Maria Sharapovaex campionessa mondiale di tennis e cinque volte vincitrice del Grande Slam.


Maria Sharapova all'Australian Open

La tennista è risultata positiva ai test durante l'Ausralian Open di gennaio in cui la tennista ha disputato la sua ultima partita ai quarti di finale contro l'attuale campionessa del mondo, la statunitense  Serena Williams, terminata con una sconfitta.






La tennista ieri durante una conferenza stampa a Los Angeles rilasciata ieri non ha annunciato il suo ritiro dal mondo dello sport, come molti si aspettavano, ma ha cercato di giustificare l'esito dei test antidoping.
"Ho commesso un grosso errore - ha detto la Sharapova, visibilmente provata - Non voglio chiudere così la mia carriera, spero che mi sia data un'ulteriore possibilità";()
dichiarando inoltre che il farmaco proibito, il meldonium, utilizzato da lei da tempo per la cura del diabete è entrato nella lista delle sostanze dopanti solo dallo scorso dicembre e adducendo come scusa il fatto che non ne era a conoscenza.





A prescindere dall'esito delle indagini ancora in corso questo gesto molto sportivo le è costato la sospensione dei contratti con tutti i suoi sponsor i quali evidentemente sono restii a concedere seconde chance; in modo particolare Nike e Porche con i quali la tennista aveva stipulato accordi di sponsorizzazione milionari; il noto brand di prodotti sportivi ha dichiarato:"Siamo rattristati e sorpresi dalle notizie su Maria Sharapova. Abbiamo deciso di sospendere il nostro rapporto con Maria durante le indagini. Continueremo a monitorare la situazione".
Dunque sembrerebbe proprio che la sua carriera stia iniziando a tramontare.
Questo è solo l'ultimo di una serie di casi di dopng che hanno causato scandalo nel mondo dello sport, i più noti e recenti sono quello di Alex Shwazer del 2012 e Carolina Kostner del 2015, i quali tra poco potranno riprendere la loro attività dopo aver trascorso il periodo di squalifica, ma questa è solo la punta dell' iceberg, è un fenomeno sempre più diffuso nel mondo sportivo, anche grazie alle molte sostanze rese disponibili dalla ricerca medica.


Matteo Cesarin 

Nessun commento:

Posta un commento